Nessuno dovrebbe essere sfruttato per la moda! Ciò che sembra così ovvio, purtroppo, deve essere sottolineato ancora una volta. Tra l'altro, attraverso la Settimana della rivoluzione della modache quest'anno si svolge dal 18 al 24 aprile.
Il 24 aprile 2013 è crollato in Bangladesh il Rana Plaza, un edificio di nove piani che ospitava cinque fabbriche tessili. Più di 1.000 persone hanno perso la vita, la maggior parte delle quali erano donne che lavoravano lì in condizioni di lavoro e di sicurezza inaccettabili. Questa catastrofe industriale ha scosso molti consumatori e ha portato, tra l'altro, alla Fashion Revolution Week.
Non c'è moda equa senza salari equi
Con questa campagna mondiale di sette giorni, i promotori vogliono attirare l'attenzione sulle cattive condizioni di produzione nell'industria dell'abbigliamento, del tessile e delle calzature e sottolineare il Fair Wear come alternativa alla moda tradizionale. Invece di sfruttare i lavoratori e l'ambiente nella produzione tessile, la Fair Wear Foundation si concentra sulla moda sostenibile, la cui produzione è soggetta a requisiti rigorosi per le pratiche di lavoro e i diritti dei lavoratori. Questi includono il divieto di lavoro minorile e di discriminazione, condizioni di lavoro sicure e salutari e il pagamento di un salario di sussistenza.
Il tema della Fashion Revolution Week di quest'anno è "Money Fashion Power". Da un lato, l'attenzione si concentra sui salari con cui i lavoratori possono vivere. Dall'altro, mira anche a sensibilizzare l'opinione pubblica sul valore che attribuiamo ai nostri abiti e sulla cura con cui li trattiamo.
Mary Rose sostiene pienamente questi obiettivi e queste preoccupazioni. Ecco perché anche quest'anno dedicheremo un'intera settimana al tema dell'abbigliamento equo e solidale. Oltre alle informazioni su #whomademyfabrics, abbiamo preparato delle piccole mostre nei nostri negozi di Dornbirn e Innsbruck. Qui potrete dare uno sguardo dietro le quinte della nostra produzione tessile.
Abbigliamento equo e solidale da Mary Rose
In qualità di membri della Fair Wear Foundation, da anni ci impegniamo a migliorare costantemente le condizioni di lavoro nei nostri stabilimenti di produzione. Effettuiamo sondaggi tra i dipendenti e visite di controllo e facciamo tutto il possibile per assicurarci di potervi offrire tessuti prodotti in modo socialmente equo e sostenibile.
Non si tratta di dove si produce, ma di come si produce. Invece di voler coltivare il cotone in Austria, miglioriamo le condizioni di lavoro nei Paesi di produzione. Tutti ne traggono vantaggio. Anche se non siamo ancora perfetti, vogliamo essere un modello da seguire e mostrare come i tessuti per la casa possano essere prodotti nel modo più equo e sostenibile possibile. Un grande grazie anche a voi, cari clienti! Con la vostra fedeltà ai nostri prodotti, contribuite in modo determinante al successo della nostra "missione" Fair Wear!
Invito alla rivoluzione della moda
Noi di Mary Rose siamo convinti che i consumatori abbiano un potere che dovrebbero sfruttare. Ridiamo ai nostri abiti il valore che meritano e facciamo una campagna per un tipo di produzione tessile rivoluzionario, socialmente ed ecologicamente compatibile! Le sarte del Bangladesh, dell'India e di altri paesi ci ringrazieranno, così come il nostro ambiente.

